Frank Moyo, cantautore e chitarrista italo-canadese, nipote di emigranti calabresi, canta in un italiano perfetto, soprattutto grazie alla famiglia che gli ha trasmesso la cultura italiana. La sua voce è bellissima e sarebbe fantastico vederlo cantare in Italia, che dimostra di amare e apprezzare tanto. Insomma è il prototipo dell’italo discendente, che parla italiano, viene in Italia e la promuove.
Frank Moyo
Frank è noto sui social anche per il suo bellissimo rapporto con la nonna, una fantastica signora che ha portato a Toronto il suo dialetto calabrese. Moyo ha una voce morbida, è un ragazzo dolce e ha dedicato tantissimo della sua produzione musicale, proprio alla nonna, che considera anche una “grande amica”.
Crescendo a Toronto, Moyo ha imparato gli accordi già da bambino, raccogliendo ciò che poteva dalla famiglia, dagli amici e in seguito dagli spettacoli dal vivo a cui poteva partecipare. Cresciuto in un ambiente in cui era costantemente circondato dalla musica, la passione e la spinta per questo mezzo si sono sviluppate in tenera età. Ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 11 anni dopo aver visto una chitarra acustica in una vetrina, ha convinto i genitori a regalargliela per Natale. Dopo gli accordi ha imparato anche a scrivere delle canzoni.
Italo discendenti
Tra l’altro suona anche l’armonica. Il background culturale di Moyo arriva proprio dalla sua famiglia italiana. “La musica ha sempre fatto parte della mia vita, soprattutto quando andavo a casa di mia nonna e lei al mattino ascoltava la radio italiana.” Da Adriano Celentano a Francesco De Gregori e ha aggiunto: “Le canzoni di questi artisti mi circondavano costantemente da bambino, e da quando ricordo si riproducono quasi a ripetizione nella mia testa”.
A quanto pare, una delle maggiori influenze di Moyo è il leggendario cantautore Lucio Dalla, uno dei più grandi cantautori italiani. E’ molto bello vedere le storie di Instagram in cui Frank va a casa della nonna e lei gli racconta delle tradizioni di quando viveva in Calabria e di recente sono anche tornati in “patria”. La nonna ha spiegato e narrato cose meravigliose che rimandano alla vita rurale di quando era molto giovane.
Emigranti italiani
Nonna ringrazia Toronto, dove ha potuto lavorare e crescere la famiglia, ma non dimentica la Calabria. Racconta di quando da piccola il padre mungeva le mucche e produceva la ricotta, con cui facevano colazione. Arrivavano anche altri bambini a mangiare ed era un altro mondo. Anche a Toronto entrambi i nonni di Frank hanno potuto conservare la vita rurale. Coltivano verdure, fanno il sapone e conservano in Canada la vera cultura italiana e calabrese soprattutto.
Fantastico è il video in cui Frank va dalla nonna dopo aver fatto shopping e le chiede di fare la piega la pantalone. Nonna tira fuori la macchina da cucire, l’occorrente necessario e gli fa una bella piega in un baleno. In ogni caso, ascoltare Frank Moyo incanta. Ha una voce bellissima e canta in un italiano perfetto. E’ presente praticamente su tutti i social. Ascoltando Moyo si sentono note acustiche e sapori di rock.
Comunità italiana a Toronto – Frank Moyo
S’ispira anche a “L’uomo in nero”, Johnny Cash ogni giorno e il successo della fine degli anni ’50 “Folsom Prison Blues” è un punto fermo nella sua scaletta in quasi tutti i concerti e i suoi spettacoli. “Tutta la sua visione della scrittura di canzoni e della vita mi ha fatto gravitare verso la sua musica.” E’ belo comunque vedere che le influenze musicali sono tante e si mescolano a quelle italiane come Lucio Dalla e Toto Cutugno, s’insinuano e il suono di Moyo è difficile da definire. I ritmi folk che Moyo impiega in brani come “Boys of Major” si mescolano con la sensibilità pop e le leggi dell’antica attrazione che sembrano radicate nella mitologia greca come in “Folsom Rhythm Blues” di Johnny Cash.
