Tante persone, in passato come oggi, hanno lasciato il proprio Paese per cercare fortuna altrove. Eppure la terra d’origine non la si abbandona mai del tutto. Si portano con sé tradizioni, ricette, modi di vestire e molto altro. Un fenomeno più che naturale che trova maggior espressione quando a spostarsi sono importanti gruppi di persone. Così è stato anche per quegli italiani che diverso tempo fa sono “volati” o sarebbe meglio dire “hanno navigato” verso Los Angeles. Frutto di questa riproposizione delle proprie origini è la Chiesa di San Pietro.
Una necessità
Era fine ‘800 quando presero avvio le migrazioni degli italiani verso il Nuovo Continente. Molti si stabilirono in California, tra le diverse località qui presenti. Tanti scelsero Los Angeles, una grande cittadina capace di offrire numerose opportunità. Cercare una casa, un lavoro, trasferire qui l’intera famiglia. Tentare di integrarsi e comprendere la realtà locale con tutte le sue sfaccettature. Ma si sa “la mamma è sempre la mamma”. E così presto gli italiani, come in realtà fecero anche altri gruppi migratori, promossero la nascita di “luoghi” portatori della cultura di casa.
In questo processo rientra anche la Chiesa di San Pietro. Era inizio ‘900 quando Padre Tito Piacentini fu incaricato di istituire una parrocchia nazionale per la comunità italiana. Si sognava la costruzione di una chiesa ma i sogni richiedono tempo. Ecco perché fu solo nel corso dei successivi anni, e a piccoli passi, che il desiderio di un luogo di culto trovò soddisfazione.
Chiesa di San Pietro: un’opera plasmata nel tempo
I primi momenti di costituzione sono segnati dalla presa in affitto di un locale. Un semplice spazio di unione per gli italiani sotto la guida di Padre Piacentini. Poi la possibilità di acquisire una ex cappella privata funeraria che iniziò a conferire ad un luogo “inizialmente anonimo” un carattere più spiccatamente religioso. La cappella era stata edificata a fine ‘800 e per ben trent’anni accolse gli italiani di North Broadway. L’edificio acquisì nel tempo un significato affettivo. Un sentimento che lo legava a coloro che quotidianamente lo vivevano, lo praticavano. Non a caso era stato battezzato “la casa degli italiani”. Ma sfortunatamente qualcosa andò storto. Il 13 giugno 1944 un incendio portò alla scomparsa della ex cappella. Cosa fare ora? Di certo gli italiani non si persero d’animo. E così il 21 luglio 1946 fu posata la prima pietra di quella che oggi è l’attuale chiesa.
Da un evento tragico, che aveva definito la fine della “Casa degli italiani”, prese i natali la chiesa di San Pietro. Un edificio dedicato volutamente ad uno dei Santi più importanti del Cristianesimo e che la fede Cattolica ritiene primo Papa nonché fondatore della Santa Madre Chiesa.
I lavori di costruzione furono molto celeri: nell’arco di un solo anno l’opera fu completata. Il 13 aprile 1947 la città poté restituire alla comunità italiana la nuova chiesa. Un sogno avverato che trovò addirittura un’ulteriore espansione. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 accanto alla chiesa nacque un edificio di cultura, di unione e coesione. Un omaggio radicato nel ricordo intenso di ciò che l’incendio aveva “portato via”. Quella casa degli italiani a Los Angeles che risorse in forme rinnovate, depositaria della cultura, delle tradizioni e della storia degli italiani in America.
